L' ACCORDO TINTOLAVANDERIE promosso dalla Camera di Commercio di Varese ha l’obiettivo di iniziare a definire garanzie reciproche di correttezza nei rapporti tra lavanderie e clienti, partendo da: l’accertamento dello stato dei capi d’abbigliamento sottoposti ai servizi delle tintolavanderie – alla consegna ed al ritiro -; la verifica della loro adeguata etichettatura (di composizione e di manutenzione); la segnalazione preventiva di eventuali rischi in casi di lavaggio; la comunicazione dell’età del capo e del suo valore, oltre una soglia definita; la previsione del ricorso al servizio di conciliazione camerale, in caso di mancanza di accordi bonari.
È stato sottoscritto, l’8 giugno 2005, da tutte le Associazioni dell’Artigianato (Associazione Artigiani della provincia di Varese, CNA e ACAI) e dalle principali Associazioni a tutela dei Consumatori presenti in provincia (Adiconsum, Federconsumatori, Movimento Consumatori, Adoc, La Casa del consumatore).
L’accordo Tintolavanderie prevede anche la “Tabella di deprezzamento” approvata dai medesimi firmatari dell’accordo il 29 marzo 2006, che indica la durata media di una ventina di tipologie di capi d’abbigliamento, abitualmente trattati nelle tintolavanderie, con le relative percentuali di indennizzo in caso di danneggiamento. Questo secondo accordo è ancora più rilevante perché semplifica ed accelera eventuali controversie, con valori di riferimento - essenziali in caso di danneggiamento, per stabilire il valore residuo del capo d’abbigliamento o dell’articolo tessile d’arredo - riconosciuti dalle principali controparti presenti sul territorio provinciale (in quel momento non ancora definiti a livello nazionale).
Le imprese che intendono ancora aderire all’Accordo, e ritirare la vetrofania, “TINTOLAVANDERIA – QUALITA’ e TRASPARENZA”, che identifica le lavanderie aderenti possono rivolgersi alle Associazioni firmatarie o al Servizio Regolazione di mercato, arbitrato e conciliazione della Camera di Commercio di Varese.
A CHI SI RIVOLGE
Alle imprese che svolgono l’attività di tintolavanderia, a quelle operanti nel “settore casa” ed ai consumatori.
Ultimo aggiornamento 06 maggio 2020